Newsletter Ayurveda nr. 47 – Ottobre 2018
Newsletter n° «47»
Ottobre 2018
“L’Ayurveda per la canizie“
INTERNATIONAL JOURNAL OF AYURVEDIC MEDICINE 9.1 (2018).
“REVIEW OF AYURVEDIC HERBS WITH KESHARANJANA PROPERTY IN THE MANAGEMENT OF CANIITES (PALITYA).”
Sivaram, G., S. Malini, and G. Babu
I “capelli grigi”, in ayurveda “Palitya” rappresentano una comune manifestazione legata al progredire dell’età delle persone, tuttavia nell’era moderna questo “segno” comincia a manifestarsi anche in età precoce in relazione a stress e modificazioni dello stile di vita; infatti secondo W.H.O (World Health Organization) nei tempi moderni il fenomeno si presenta in modo maggiore, rispetto ai decenni precedenti, nella fascia di età compressa tra i 20 e i 30 anni. In Ayurveda l’ingrigimento precoce dei capelli è chiamato “Akala palitya” ed è dovuto principalmente ad un vizio di Pitta dosha, infatti secondo le fonti ayurvediche “Akala palitya” sarebbe citato direttamente solo in relazione a Pitta Prakriti.
Secondo l’Ayurveda, rispetto al problema, le procedure di purificazione e detossificazione (panchakarma) si pongono come soluzioni di primaria importanza, così come “karma nasya” che è noto per svolgere un importante ruolo nei processi di purificazione dell’organismo (ringiovanenti).
A questi approcci l’Ayurveda affianca tradizionalmente anche trattamenti sistemici oppure esterni come i noti trattamenti Shiro dhara, Shiro pichu, Shiro basti, Shiro lepa e Shiro abhyanga con diversi taila (citati nell’articolo: es. Sahacharadi taila) che che possono contribuire anche al nutrimento dei capelli e a prevenirne l’invecchiamento e l’ingrigimento.
L’articolo citato, pubblicato nel 2018 da “International Journal of Ayurvedic Medicine”, tratteggia in modo sintetico la visione ayurvedica del problema “Palitya” e descrive in pratiche tabelle gli effetti dei principali costituenti degli officinali utilizzati anche per la colorazione dei capelli.
Dall’articolo
Parte della moderna tricologia scientifica si occupa di aspetti nutrizionali, di cura, manutenzione e prevenzione di malattie che interessano i capelli, le strutture pilifere in generale ed il cuoio capelluto; la moderna tricologia comprende anche le procedure come la colorazione, la rasatura o la rimozione pilifera con altre tecniche come la ceretta, e consiglia anche interventi dietetici specifici per una crescita sana dei capelli.
Come noto le parti “vive” dei capelli cioè la radice, immersa nella cute collegata al muscolo erettore del pelo, il bulbo che è la parte più profonda, in cui è presente la matrice generatrice del pelo, sono situate sotto la pelle mentre la parte visibile del capello (fusto) non è interessata da processi vitali.
In particolare il colore dei i capelli svolge un ruolo molto importante nell’aspetto fisico e nell’auto percezione dell’individuo.
Statisticamente è stimato che il 90 % della popolazione mondiale possegga capelli di colore scuro castano/nero mentre solo il restante 10% della popolazione mondiale possiede capelli di colore chiaro biondo/rosso-ramato (probabilmente a causa di mutazioni genetiche MC1R correlate) sui quali la canizie è meno visibile.
Considerando il ruolo importante svolto dai capelli nella “rappresentazione” di sé nella vita sociale, la canizie esercita effetti negativi significativi sull’aspetto, sull’autostima, e nell’accettazione degli interessati nel contesto socio-culturale in cui vivono.
I dati di un recente sondaggio (2012) indicano che il 74 % delle persone di età compresa tra 45 e 65 anni sono interessati dall’ingrigimento dei capelli che viene definito “canizie senile” (Panhard S, Lozano I, Loussouarn G (2012) Greyingof the human hair: a worldwide survey, revisiting the’50′ rule of thumb. Br J Dermatol 167: 865–73.); si definisce invece “canizie precoce” l’ingrigimento dei capelli (rappresentando un problema) che si presenta prima dei 25 anni di età (Tobin DJ (2008) Human hair pigmentation– biological aspects. Int J Cosmet Sci 30: 233–57.).
Nell’uomo il colore dei capelli dipende dalla melanogenesi, cioè il processo di sintesi della melanina e della sua successiva distribuzione dal melanocita ai cheratinociti. Il processo è regolato geneticamente a vari livelli. I follicoli dei capelli umani contengono due tipi di melanina, il pigmento nero-marrone (eumelanina principalmente presenti nei capelli neri e castani) e le feomelanine gialle o rosse (nei capelli biondi e Auburn) (Tobin DJ, Paus R. Graying: Gerontobiology of the hair follicle pigmentary unit. Exp Gerontol 2001;36:29-54.).
I Melanociti sia epidermici che follicolari derivano dai melanoblasti immaturi che migrano nella pelle dalla cresta neurale durante l’embriogenesi. Nel momento dello sviluppo del follicolo pilifero la progenie dei melanoblasti, che proliferano nell’epidermide, migrano e durante lo sviluppo del follicolo pilifero i melanociti possono differenziarsi in cellule positive alla DOPA-ossidasi oppure in cellule negative alla DOPA-ossidasi, a seconda del compartimento intrafollicolare in cui risiedono, partecipando a determinare la colorazione dei capelli (Tobin DJ, Bystryn JC. Different populations of melanocytes are present in hair follicles and epidermis. Pigment Cell Res 1996;9:304-10.).
Il processo di crescita dei capelli viene scientificamente suddiviso in tre fasi principali e cioè anagen, catagen e telogen.
Anagen rappresenta la fase attiva di crescita capillare rappresentando un ciclo biologico in cui nella radice dei capelli le cellule si dividono rapidamente. In questa fase i capelli crescono all’incirca di 1 cm al mese. Nella fase catagen la guaina pilifera si restringe e si attacca alla radice dei capelli rappresentando una fase transitoria del ciclo che dura circa due o tre settimane. Telogen rappresenta, nel ciclo di crescita dei capelli, la fase di riposo; in essa il follicolo pilifero è completamente inattivo. Normalmente dal 6% all’8% di tutti i capelli sono in fase telogen che tende a durare circa 100 giorni. (Tobin DJ, Paus R. Graying: Gerontobiology of the hair follicle pigmentary unit. Exp Gerontol 2001;36:29-54.).
Si ritiene che la canizie senile dipenda, con il progredire dell’età, dal fisiologico e progressivo esaurimento della capacità rigenerativa di pigmentazione dei capelli mentre che la “canizie precoce” rifletta un esaurimento precoce, della capacità di pigmentazione dei capelli, che è geneticamente regolata e che coinvolgerebbe l’originario potenziale melanocitario o qualche difetto nell’attivazione/migrazione cellulare in riposta a fattori ambientali, infiammazioni o stress psico fisico (Nishimura EK, Granter SR, Fisher DE. Mechanisms of hair graying: Incomplete melanocyte stem cell maintenance in the niche. Science 2005; 307:720-4.).
La visione ayurvedica della canizie
In Ayurveda l’ingrigimento dei capelli è definito “Palitya”, e classificato come “kshudra roga” (cioè tra le malattie minori) distinguendosi in due forme e cioè: “Akala palitya” (canizie precoce) e “Kala palitya” (canizie senile).
I capelli grigi prematuri sono principalmente determinati dall’eccesso di Ushna (caldo) che è guna (proprietà) di Pitta dosha (in correlazione a reazioni o trasformazioni esotermiche) (Agnivesh, Charakasamhita, Chikitsasthan Trimarmiyadhyay 26/262, Vaidya Jadavaji Trikamji Aacharya. editor. 5th ed. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi; 2009; 676.).
Come noto in Astanga hridaya viene riportata una classificazione dei dosha anche in termini di predominanza e cioè: Vataja (prevalenza biologica legata al movimento), Pittaja, Kaphaja (prevalenza biologica legata alla massa o all’addensamento di materia), Dwandaja (combinazione di due dosha) e Tri doshaja (tutti e tre i dosha) (Vagbhat, Ashtang Hridaya, UttarSthan Shirorogavigyaniyadhyay 23/29, edited by Brahmanand Tripathi, reprint ed. Chaukhambha Sanskrita Pratishthana, Delhi; 2003; 1054.).
Secondo l’articolo la concorrenza dei suddetti fattori eziologici condurrebbero principalmente ad un vizio del dosha Pitta. L’Ushma (il calore) del dosha Pitta viziato verrebbe veicolato da Vata dosha presentandosi come kapha dosha nel follicolo pilifero determinando “paka” (trasformazioni metaboliche) del follicolo dei capelli e determinando “Akala palitya” (canizie precoce). Nel naturale percorso della vita dell’individuo “Kala palitya” (canizie senile) si verifica invece come manifestazione generale e fisiologica della vecchiaia. (Agnivesh, Charakasamhita, chikitsasthan, Tri marmiya chikitsadhyaya, 26/132, Vaidya Jadavaji Trikamji Aacharya. editor. 5th ed. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi; 2009; 509.)
Tra le varie soluzioni ayurvediche al problema “Kesaranjana” (tintura dei capelli) viene proposta come un processo “temporaneo” di aggiunta di pigmento o rimozione del pigmento dal fusto dei capelli.
L’ayurveda propone tradizionalmente medicamenti nutraceutici ed “esterni” fondamentali per nutrire e colorare i capelli, a base di erbe, minerali e prodotti metallici; secondo la visione ayurvedica il risultato delle varie procedure non è istantaneo infatti sono necessari da due giorni a vari mesi di trattamento, a seconda del medicamento impiegato, per ottenere i risultati voluti.
Ad esempio l’Eranda (Ricinus communis L.) è tradizionalmente impiegata come agente di solidità del colore (stabilità, resistenza) nella maggior parte delle formulazioni di tinture ayurvediche per capelli tuttavia attualmente, per il problema della canizie, vengono oggi studiate, come trattamenti interni od esterni, diverse altre erbe come Haritaki (Terminalia chebula R.), Vibhitaka (Terminalia bellirica R.), Amalaki (Phyllanthus emblica L.), Bringaraja (Eclipta alba H.), Neeli (Indigofera tinctoria L.), Madayantika (Henna-Lawsonia inermis L.), Akshota (Juglans regia L.) e Patanga (Haematoxylon campechianum L.) che consentono di tingere i capelli di un profondo colore scuro (Sivaram, G., S. Malini, and G. Babu. “Review of Ayurvedic herbs with Kesharanjana Property in the Management of Caniites (Palitya).” International Journal of Ayurvedic Medicine 9.1 (2018)- Tabella n. 3).
Come anticipato “i capelli grigi” sono considerati fattore di forte imbarazzo per gli individui ma rappresentano anche un fisiologico sintomo di invecchiamento. Nella visione ayurvedica l’ingrigimento precoce dei capelli dipenderebbe da “rasa pradoshaja” cioè da un vizio del chilo (la miscela intestinale di linfa e grassi emulsionati), di plasma e linfa dipendente da vizio del dosha Pitta; come noto, secondo inquadramento ayurvedico, Pitta dosha possiede proprietà come untuosità (sasneha), caldo (ushna), rapido/veloce (tikshna), liquido (dravam), acido (amla), mobile (sara) e pungente (katu).
Sia nel cuoi capelluto sia nella pelle agisce bhrajaka pitta (entità biologica di Pitta legata alla lucentezza/luminosità della pelle), responsabile dei fenomeni degenerativi dei capelli come l’ingrigimento (palitya).
Pur considerando diverse tipologie di Palitya la principale entità biologica coinvolta è dosha Pitta.
Secondo i protocolli di assistenza sanitaria ayurvedica abitudini alimentari corrette, riduzione dell’ansia e l’assunzione di sostanze rasayana possono prevenire l’ingrigimento precoce dei capelli e ritardarne l’ingrigimento fisiologico dovuto alla vecchiaia o a cause ereditarie.
Per il trattamento della canizie l’Ayurveda raccomanda inoltre trattamenti di purificazione dell’organismo come Vamana, Virechana, Nasya, Rakta mokshana, unitamente a consigli dietetici e per un sano stile di vita; la purificazione del corpo infatti aiuta a mantenere l’ideale equilibrio dei dosha che è presupposto fondamentale per l’efficacia di sostanze palliative topiche o sistemiche (Agnivesh, Charakasamhita, chikitsasthan, Tri marmiya chikitsadhyaya, 26/132, Vaidya Jadavaji Trikamji Aacharya. editor. 5th ed. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi; 2009; 509.; Agnivesh, Charakasamhita, chikitsa sthana Trimarmiya chikitsadhyay 26/262, Vaidya Jadavaji Trikamji Aacharya. editor. 5th ed. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi; 2009; 540; Vagbhat, Ashtang Hridaya, sutrasthan 2/8, edited by Brahmanand Tripathi, reprint ed. Chaukhambha Sanskrita Pratishthana; Delhi; 2003; 26.; Agnivesh, Charakasamhita, sutrasthan Mat-rashitiyadhyay 5/81,82, Vaidya Jadavaji Trikamji Aacharya. editor. 5th ed. Chaukhamba Sanskrit Sansthan, Varanasi; 2009; 124.; Vagbhat, Ashtang Hridaya, sutrasthan Gandushadividhimadhyaya 22/34, edited by Brahmanand Tripathi, reprint ed. Chaukhambha Sanskrita Pratishthana; Delhi; 2003; 303.).
Nell’articolo vengono indicati in modo sintetico anche i principali principi attivi delle piante responsabili della colorazione dei capelli.
Nei frutti di Haritaki (Terminalia chebula R.) e Vibhitaka (Terminalia bellirica R.) sono contenute importanti quantità di acido tannico e acido gallico; l’acido tannico è una specifica forma di tannino che è un polifenolo responsabile della colorazione prevalentemente gialla dei capelli oltre che ad essere conosciuto come comune mordente e fissativo in diversi processi di colorazione. L’acido gallico, formando nei capelli un complesso con gli ioni di ferro, contribuisce ad ottenere una buona cromaticità e solidità del capelli tinti. *
Le emblicanine e l’acido ellagico contenuti in Amalaki (Phyllanthus emblica L.) sono dei polifenoli tradizionalmente utilizzati come coloranti e nutrienti per i capelli (Amla oil). *
In Bringaraja (Eclipta alba H.) la presenza di flavoni cristallini gialli dell’apigenina e della luteolina conferisce alla preparazioni di quest’erba le principali capacità tingenti; analogamente avviene anche per Neeli (Indigofera tinctoria L.) che contiene elevate quantità di luteolina e che conferisce alla pianta capacità di pigmentazione cromatica gialla; tuttavia il Neeli è noto anche per le preparazioni della tintura di indaco dal tipico e distintivo colore blu. Le forme estrattive acquose e fermentate delle foglie di Neeli sono rappresentate da un composto organico che si converte da indican glicoside presente nella pianta nel colorante blu indigotina (sale sodico dell’acido 5,5′-indigodisolfonico) ammesso anche come colorante alimentare con il nome di E132. *
Nelle foglie di Madayantika, la notissima Hennè (Lawsonia inermis L.) si ritrova in grande quantità di lawsone (2-idrossi-1,4- naftochinone), noto anche come acido hennotannico, che possiede capacità coloranti rosso-arancione e che tradizionalmente viene sfruttato per la colorazione dei capelli. *
In Akshota (Juglans regia L.) è particolarmente rappresentata la “regianina” o “juglone” (5-idrossi-1,4-naftalenedione) che è un composto organico responsabile di pigmentazione marrone scuro sui capelli. *
Da legno di Patanga (Haematoxylon campechianum L.) nota anche come pianta del “Campeggio” (diffusa in India, Centro America e Messico), si ottiene una forma estrattiva ricca in ematossilina che trasformandosi in ematina rappresenta un colorante, molto utilizzato anche in istologia, che consente la pigmentazione nera dei capelli *(Pandey S N, S. N. Pandey, Ajanta Chadha, A text book of botany: Plant Anatomy and Economic Botany, Volume 3, Reprint Edition; 2009; 533-546).
Il concetto di canizie è chiaramente spiegato nei testi classici ayurvedici e prevede tradizionalmente un approccio multidisciplinare attraverso purificazione dell’organismo, trattamenti palliativi, applicazioni esterne, farmaci naturali sistemici e preventivi che si rivelano efficaci e privi di effetti collaterali.
A cura della direzione scientifica di Benefica
INTERNATIONAL JOURNAL OF AYURVEDIC MEDICINE 9.1 (2018).
“REVIEW OF AYURVEDIC HERBS WITH KESHARANJANA PROPERTY IN THE MANAGEMENT OF CANIITES (PALITYA).”
Murali Krishna C1*, Sivaram G2, Malini S3, Babu G4
Author information:
(1) Research Officer
(2) Senior Research Fellow (Ayurveda)
(3) Research officer (Biochemistry)
(4) Assistant Director In-charge, Regional Ayurveda Research Institute for Skin Disorders, Vijayawada
ABSTRACT
Greying of hair according to age is common phenomenon. But in modern era due to different kind of stress and changing life style Canities (Palitya) occur in early age. According to W.H.O in India, its incidence is high in the age group of 20-30 years. In Ayurveda premature greying of hair is called as Akala palitya (premature gray hair). According to Ayurveda grey hair is mainly due to the vitiation of Pitta dosha (biological entity related to exothermic reactions or transformation) & reference of Palitya is directly mentioned only in Pitta Prakruti (inherent constitution of an individual). The use of purification procedures of panchakarma (detoxifying therapy) has prime importance in the remedies mentioned for premature greying. Nasya karma (nasal medication) is one of the major rejuvenative treatments. Palliative external & internal medicaments measures like Shiro dhara (pouring oil on head), Shoro pichu (cloth dipped in oil kept on head), Shiro basti (oil is kept on head with an apparatus), Shiro lepa (application of medicated paste over head), Shiro abhyanga (oil massage to head) helps in speedy recovery. The chemical components in the herbs responsible for hair dyeing are discussed.
ISSN: 0976-5921