Newsletter Fitoterapia nr. 45 – Maggio 2019
Gimnema: un aiuto naturale per la “gestione” del peso corporeo
Clinical Applications of Gymnema sylvestre against type 2 diabetes mellitus and its Associated Abnormalities.
Dhananjay Yadav, Minseok Kwak, Jun-O Jin
Il problema
Secondo i dati forniti dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero di persone obese nel mondo è raddoppiato a partire dal 1980: nel 2014 oltre 1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso, tra cui più di 600 milioni, obesi. Obesità e sovrappeso, prima considerati problemi dei soli Paesi ricchi, sono in aumento anche nei Paesi a basso e medio reddito, specialmente negli insediamenti urbani, e sono ormai riconosciuti come veri e propri problemi di salute pubblica; in Africa nel 2014 il numero di bambini in sovrappeso o obesità è quasi raddoppiato dai 5,4 milioni del 1990 ai 10,6 milioni, sempre nel 2014, circa 41 milioni di bambini sotto i 5 anni di età erano in sovrappeso o obesi.
L’obesità è un fattore di rischio per una serie di condizioni e patologie croniche, come le malattie ischemiche del cuore, l’ ictus, l’ ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella).
Secondo il rapporto Osservasalute 2016 in riferimento ai risultati dell’Indagine Multiscopo dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana” emerge che in Italia, nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale. Come negli anni precedenti, le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le Regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) e in sovrappeso (Basilicata 39,9%, Campania 39,3% e Sicilia 38,7%) rispetto a quelle settentrionali (obese: PA di Bolzano 7,8% e Lombardia 8,7%; sovrappeso: PA di Trento 27,1% e Valle d’Aosta 30,4%)”. La percentuale di popolazione in eccesso ponderale cresce all’ aumentare dell’ età e, in particolare, il sovrappeso passa dal 14% della fascia di età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità passa, dal 2,3% al 15,3% per le stesse fasce di età. Inoltre, la condizione di eccesso ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44% vs 27,3%; obesità: 10,8% vs 9%). [91]
[91] Fonte: Epicentro, maggio 2017
Secondo i dati epidemiologici quindi il problema della gestione del peso corporeo, inteso come necessità di affrontare sovrappeso e obesità (che sono due condizioni distinte) o comunque come esigenza di mantenere una situazione di normo peso per motivi di salute (ma attualmente anche estetici), sta assumendo negli ultimi anni dimensioni rilevanti; il sovrappeso e l’obesità sono infatti altamente correlati a conseguenze negative in generale per lo stato di salute aggravando il rischio di patologie metaboliche anche gravi come quelle cardiovascolari talvolta fatali; il problema socialmente si profila con allarmante gravità soprattutto perché tende a coinvolgere soggetti in età sempre più precoce.
Accanto allo stretto problema della gestione del peso corporeo con l’obiettivo del calo ponderale si pone anche quello di controllare situazioni dismetaboliche “borderline” come ad esempio lo stato prediabetico rispetto al quale si impone la necessità di trattamento con più strategie, per evitarne l’evoluzione verso lo stato patologico conclamato, mentre se adeguatamente trattato, può essere condotto ad una potenziale reversibilità.
Come noto, da un punto di vista clinico, quando nei pazienti in sovrappeso o obesi, non vi sia addirittura indicazione di trattamento chirurgico, la gestione del problema può essere affrontata esclusivamente attraverso una complessa strategia che comprenda, solo per fare qualche esempio, approcci psicologici, di educazione alimentare, di abitudine all’ attività fisica, di stimolazione generale del metabolismo e, quando necessario, ricorrendo al trattamento con potenti farmaci per contenere il senso di fame o per limitare l’assorbimento di sostanze favorenti l’ incremento del peso corporeo (zuccheri, grassi); è quindi doveroso concludere e premettere che il problema verosimilmente non potrà trovare facile soluzione ricorrendo ad approcci univoci.
Negli ultimi anni si sta profilando sempre di più l’abitudine (anche mediaticamente indotta) al ricorso ad un ampio utilizzo di integratori naturali che promettono risultati significativi nella perdita di peso corporeo. L’impiego di sostanze naturali di natura erbale nella gestione del peso corporeo e nelle malattie metaboliche è nota da secoli, basti pensare a quanto abbiano fatto ricorso alle piante medicinali, in questi casi, ad esempio la medicina ayurvedica o quella tradizione cinese; molto frequentemente i più moderni integratori naturali oggi proposti per la gestione del peso corporeo o per le problematiche metaboliche, sono formulati sulla base di antiche conoscenze degli effetti pro metabolici di numerose piante medicinali.
Per avere un’ idea di quanto oggi il ricorso alle piante medicinali sia crescente basti pensare che in India derivano dalle piante quasi il 70% dei farmaci normalmente impiegati e che la loro efficacia ne ha accresciuto esponenzialmente la loro commercializzazione (+15 % su base annua).
Attualmente il mercato lordo globale di preparati a base di erbe ammonta a circa 62 miliardi di US $ e approssimativamente potrebbe esponenzialmente arrivare a 5 trilioni di dollari nel 2050. Solo l’Ayurveda contribuisce circa con 813 milioni di US $ all’anno al mercato internazionale. [80]
[80] Joshi K, Chavan P, Warude D, Patwardhan B. Molecular markers in herbal drug technology. Curr Sci 2004; 87: 159- 65.
Rispetto all’ emergente proposta di integratori naturali che promettono effetti di “dimagrimento” è doveroso precisare che, secondo letteratura scientifica, questi raramente dimostrano una evidenza clinica della loro efficacia “dimagrante” (intesa come la dimostrazione clinica statisticamente significativa che una singola sostanza o una miscela di sostanze induca un’ evidente perdita di peso corporeo indipendentemente da modificazioni di stile alimentare o di vita) invece per diverse sostanze naturali e per diverse piante medicinali è robustamente sostenuta la loro effettiva valenza nell’ aiutare a ridurre i fattori che determinano un incremento del peso corporeo. Questi preparati potrebbero essere definiti più propriamente come aiuti naturali “per non ingrassare” che diventano utili quando inseriti in una globale strategia clinica di gestione del peso corporeo; come noto sono invece credibili le evidenze sugli effetti di diverse sostanze naturali nel controllare il profilo lipidico e glucidico.
Attualmente gli integratori naturali promossi per la perdita del peso corporeo potrebbero genericamente essere suddivisi in gruppi sulla base del loro effetto prevalente (stimolatori metabolici, antifame, pro-sazianti, pasti sostitutivi ipocalorici, limitatori dell’assorbimento di zuccheri e grassi, etc.) tuttavia non sono rari i casi di formulazioni che mirino ad agire su più fronti del problema. Sempre più frequente è il ricorso all’ associazione di piante medicinali con altre sostanze utili a modulare il fisiologico equilibrio metabolico (es. Cromo, Niacina, Chitosano, etc.).
Gymnema sylvestre è una pianta medicinale di antichissimo uso che, nell’ attuale panorama degli integratori naturali proposti per la gestione del peso corporeo, potrebbe essere idealmente ascritta al gruppo dei limitatori dell’assorbimento intestinale degli zuccheri, tuttavia è importante sottolineare che Gymnema sylvestre è stata tradizionalmente impiegata prevalentemente come ipoglicemizzante nella malattia diabetica per diversi motivi di seguito illustrati e su questi razionali fonda il suo più moderno uso nella gestione del peso corporeo.
Gymnema sylvestre, il cui nome tradizionale Indi è “Gurmar” (letteralmente: mangia zuccheri), è una pianta medicinale che è stata impiegata tradizionalmente, nella medicina ayurvedica ed in quella tradizionale cinese, per la gestione del diabete di tipo 1 e 2, di patologie metaboliche in generale e quindi anche per il controllo del peso corporeo; di questa pianta infatti sono da sempre conosciute le capacità di rallentare l’assorbimento intestinale degli zuccheri e di esercitare generali effetti protettivi a livello pancreatico; una felice definizione moderna dell’officinale potrebbe essere “frena – zuccheri”.
Gymnema sylvestre in alcune forme, applicata localmente sulla mucosa linguale, si distingue anche per una particolare attività topica di soppressione della sensazione del gusto del dolce e questo effetto può essere di aiuto nello svezzamento dall’ assunzione compulsiva di sostanze o alimenti dolci.
In generale Gymnema sylvestre viene ritenuta una pianta medicinale utile anche in altre patologie e ad ogni parte dell’officinale vengono attribuiti valori medicamentosi.
Attualmente sono disponibili in commercio diversi prodotti a base di Gymnema sylvestre in diverse forme estrattive od anche in forma di tisana o di tè; dalla letteratura scientifica emergerebbe un valido effetto delle forme in estratto secco da foglie titolato in acidi gymnemici min. 25 % (fino a titolazioni del 75 %); una associazione molto valida viene ritenuta quella tra l’estratto secco da foglie titolato e la polvere delle foglie.
Il moderno utilizzo di Gymnema sylvestre, soprattutto in Europa, è attualmente indirizzato a sfruttarne gli effetti integrativi nella gestione del peso corporeo, per valenze ipoglicemizzanti, ipolipemizzanti, e nel trattamento delle forme pre-diabetiche (borderline), basandosi tuttavia sull’ esperienza d’ uso, anche etnomedica, in situazioni francamente patologiche come la malattia diabetica, rispetto alla quale, gran parte della letteratura scientifica disponibile per Gymnema sylvestre è riferita. I potenziali di Gymnema sylvestre a scopi dietologici sono infatti principalmente sostenuti da letteratura clinica, anche piuttosto ampia, che ne conferma i potenziali come ipoglicemizzante naturale.
Nel 2016 Gymnema sylvestre è stata direttamente menzionata, in un lavoro in PubMed pubblicato su World Journal of Diabetes, unitamente a pochi altri officinali dei quali si riconosce il reale potenziale beneficio nel trattamento della sindrome metabolica [90]
[90] Martínez-Abundis et al., Novel nutraceutic therapies for the treatment of metabolic syndrome. World J Diabetes. 2016 Apr 10;7(7):142-52. doi: 10.4239/wjd.v7.i7.142. Review. PubMed PMID: 27076875; PubMed Central PMCID: PMC4824685.
Dall’articolo
La correlazione tra sovrappeso, obesità e rischio di insorgenza di malattia diabetica, è ormai fatto ampiamente riconosciuto e la proiezione dell’ evoluzione dell’ incidenza della malattia diabetica risulta allarmante anche nei paesi a sviluppo economico emergente, poiché il diabete mellito è uno dei più frequenti disordini metabolici associato con complicanze macrovascolari e microvascolari.
L’incremento della prevalenza del diabete in tutto il mondo è associato ad un aumento degli oneri finanziari, di morbilità e mortalità e di una diminuzione di qualità della vita.
Secondo quanto emergente dalla letteratura scientifica Gymnema sylvestre rappresenta una promessa nella gestione del diabete mellito ed anche l’approccio etnomedico ad esso, con Gymnema sylvestre, risulterebbe pratico, logico ed economicamente utile.
Poiché tuttavia Gymnema sylvestre richiede ancora una convalida scientifica ed una riconosciuta tecnologia di standardizzazione dei preparati, per giustificarne la sua ampia accettabilità in un moderno sistema di medicina, ad essa si può attualmente guardare come approccio integrato alla medicina convenzionale.
La medicina Ayurvedica impiega tradizionalmente diverse erbe medicinali per la gestione e il trattamento del diabete mellito e tra queste Gymnema sylvestre (Asclepiadaceae) è ritenuta come un potenziale “farmaco antidiabetico” vegetale che dimostra la capacità di ridurre l’assorbimento degli zuccheri nell’ intestino e di rigenerare simultaneamente le cellule β contribuendo ad allineamento a livelli fisiologici di secrezione di insulina; a Gymnema sylvestre viene riconosciuto anche un effetto anti-obesità, anti-iperlipidemico, anti-infiammatorio e anti-cancro.
L’articolo di cui segnaliamo la recente pubblicazione nel 2019 su Progress in Nutrition illustra, in una buona sintesi, alcuni degli studi sperimentali e di quelli clinici condotti su Gymnema sylvestre a supporto dei razionali che ne sostengono l’impiego come rimedio efficace per il diabete mellito ed in generale la gestione del peso corporeo. Lo studio inoltre riferisce una valutazione del profilo tossicologico di Gymnema sylvestre e dei suoi potenziali nella formulazione di nuovi prodotti per la prevenzione e il controllo del diabete.
L’uso ricorrente sempre più ampio ad integratori a base di erbe per la loro efficienza allo stato di salute non deve stupire poiché le piante sono sempre state utilizzate, praticamente in tutte le civiltà, come fonte di principi medicamentosi e come farmaci. L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in evidenza l’uso di preparati a base di piante medicinali da parte di quasi l’80% della popolazione che viveo in paesi in via di sviluppo [1] ed in particolare si ritiene che maggiormente dai paesi Asiatici provengano informazioni fondamentali sull’uso di specie erbacee per il trattamento di varie condizioni metaboliche [2]; almeno il 25% dei farmaci della moderna farmacopea contiene derivati da piante.
Già in Atharvaveda Saṃhitā è descritta l’efficacia di formulazioni a base di erbe per la guarigione del diabete che come noto rappresenta una situazione di disordine metabolico inter-correlato glucidico, lipidico e proteico che si si traduce in alterazioni nella secrezione di insulina o nella sua attività o in entrambe le situazioni. [3]
Secondo l’OMS, in tutto il mondo, nel 2000 circa 171 milioni di persone soffrivano di diabete e la prevalenza è proiettata a 366 milioni entro il 2030. [4]
[1] Shelar DB, Shirote PJ. Natural product in drug discovery: back to future. J Pharm Res 2010; 3: 2007-8.
[2] Kala CP, Farooquee NA, Dhar U. Prioritization of medicinal plants on the basis of available knowledge, existing practices and use value status in Uttaranchal, India. Biodivers Conserv 2004; 13: 453-69.
[3] Shah D, Agarawal V, Parikh R. Noninvasive insulin delivery system: a review. Int J Appl Pharm 2010; 2: 35-40.
[4] Wild S, Roglic G, Green A, Sicree R, King H. Global prevalence of diabetes: estimates for the year 2000 and projections for 2030. Diabetes Care 2004; 27: 1047-53.
Cenni generali sull’uso tradizionale
Gymnema sylvestre (Gurmar/Madhunashini) è una pianta medicinale che è stata ampiamente utilizzata nella medicina tradizionale per quasi duemila anni.
E’ originaria dell’India e cresce nelle sue foreste meridionali, tuttavia la si ritrova anche nell’Africa tropicale, in Australia così come in Asia, Malesia, Giappone, Vietnam e Sri Lanka. [5]
Le parti della pianta di Gymnema sylvestre utilizzate per i preparati medicali sono le foglie e le radici. [6]
La polvere ottenuta dalle foglie è di colore giallo [7] e con generale valenza epatoprotettiva e capacità di soppressione dell’assorbimento dello zucchero [8, 9] e la miscela di estratti da foglia essiccata e dalla radice sono stati tradizionalmente impiegati anche per disturbi come tosse, lebbra, malattie della pelle e ferite.
L’estratto acquoso ottenuto dalle radici di Gymnema è stato usato per curare nausea, vomito e dissenteria, mentre la pasta ottenuta dalla macinazione della pianta fresca, mescolata al latte materno si dimostra efficace per curare l’ulcera orale. [10,11]
Alla pianta vengono attribuiti inoltre effetti secondari antimicrobici, anti-cancerosi e anti-artritici.
[5] Pham HTT, Hoang MC, Ha TKQ et al. Discrimination of different geographic varieties of Gymnema sylvestre, an anti-sweet plant used for the treatment of type 2 diabetes. Phytochemistry 2018; 150: 12-22.
[6] Yadav D, Tiwari A, Mishra M et al. Anti-hyperglycemic and anti-hyperlipidemic potential of a polyherbal preparation “Diabegon” in metabolic syndrome subject with type 2 diabetes. Afr J Tradit Complement Altern Med 2014; 11: 249-56.
[7] Singh SP, Patra CN, Dinda SC. A comparative evaluation of the flow and compaction characteristics of Gymnema sylvestre leaf powder.. J Adv Pharm Res 2010; 1: 1-11.
[8] Hajare R. Comparing Modified and Relationship Study of Gymnema Sylvestre Against Diabetes. SF J Pub Health 2018; 2.
[9] Smruthi G, Mahadevan V, Sahayam S, Rajalakshmi P, Vadivel V, Brindha P. Anti-Diabetic Potential of Selected Indian Traditional Medicinal Plants-An Updated Review. Journal of Pharmaceutical Sciences and Research 2016; 8: 1144.
[10] Ekka NR, Dixit VK. Ethno-pharmacognostical studies of medicinal plants of jashpur district (Chhattisgarh). Int J Green Pharm 2007; 1.
[11] Meena AK, Bansal P, Kumar S. Plants-herbal wealth as a potential source of ayurvedic drugs. Asian J Tradit Med 2009; 4: 152-70.
L’attività antidiabetica di Gymnema sylvestre negli studi sugli animali
In un primo studio di Gupta et al, nel 1962, in un modello di diabete indotto sul ratto è stata studiata l’attività antidiabetica di un estratto alcolico (100 mg/kg/giorno), da foglie di Gymnema somministrato per un mese, che ha determinato una riduzione significativa dei livelli medi di glucosio nel sangue già dalla seconda settimana di terapia; dallo studio è emerso che l’estratto sperimentato non ha avuto nessun effetto sui livelli di tiroxina e sui livelli di corticosteroidi indotti dal diabete mellito facendo concludere che probabilmente Gymnema sylvestre non influisce sulla tiroide nel diabete mellito di tipo 2 ormono-mediato. [20]
Nel 1988, in conigli resi diabetici, Gymnema sylvestre aveva dimostrato miglioramenti nella sintesi di glicogeno, nella glicolisi, nella gluconeogenesi epatica e nell’ assorbimento del glucosio nei muscoli [21,22] mentre in un altro studio Gymnema sylvestre aveva migliorato lo stato dell’ emoglobina e della glicosilazione proteica. [23]
Già nel 1985 Srivastava et al. avevano dimostrato l’attività anti-iperglicemia e di prolungamento della vita di un estratto acquoso dell’essiccato foglie di Gymnema sylvestre in ratti resi diabetici con alloxan; nello studio erano stati sperimentati quattro diversi dosaggi dell’estratto in questione (0,2 g – 0,4 g – 0,6 g – 0,8 g) in situazioni di valori di glicemia diversi; lo studio ha concluso che il risultato migliore di riduzione della glicemia era stato ottenuto nei casi di ratti moderatamente diabetici impiegando l’estratto alla dose di 0,6 g e lo stesso gruppo aveva di mostrato anche la massima aspettativa di vita; dallo studio è inoltre emerso che la somministrazione di un dosaggio superiore 0,6 g di estratto di Gymnema non dimostrava miglioramenti superiori nella gestione della glicemia. [24]
Sempre negli anni ’80, nel modello animale, di Gymnema sylvestre è stata dimostrata anche l’attività insulinotropica con riduzione dei livelli di glucosio a digiuno (a variazioni significative, P <0,001) insieme ad una riduzione considerevole dei livelli sierici dei lipidi migliorando contemporaneamente anche i livelli di proteine nel siero. [25]
Shanmugasundaram et al., (1990) hanno successivamente dimostrato che un particolare estratto etanolico (50%) da foglie di Gymnema sylvestre, chiamato GS3, ed il suo residuo processato chiamato GS4, nel ratto, hanno determinato un incremento del 30% nella massa totale delle cellule beta e anche del numero del isolotti pancreatici (p <0,001) accompagnandosi ad un significativo effetto nella gestione della glicemia a digiuno in 60 giorni per GS3 ed in 20 giorni per GS4. [26]
Persaud et al (1999) e successivamente Sheoran et al (2015) hanno dimostrato che, nel modello animale, Gymnema sylvestre stimola il rilascio di insulina da parte delle cellule HIT-T15, MIN-6, e da parte delle β-cellule RINm5F aumentando la permeabilità della membrana. In particolare il test con il tripan blu indica che l’estratto di Gymenma sylvestre è in grado di aumentare la permeabilità delle cellule alla tintura a causa dell’elevato contenuto di saponina nei composti glucosidici e che le componenti del fitocomplesso “Ca ++ sensibili” stimolano il rilascio di insulina migliorando l’afflusso di Ca ++ all’interno delle cellule beta. [27,28]
Conclusioni analoghe sono state proposte da Liu et al. (2009) studiando un estratto idroalcolico di Gymnema sylvestre (0,06-0,25 mg / ml conc.) attraverso la misurazione dei quantitativi di insulina secreta dalla linea di cellule beta MIN6; la concentrazione più elevata dell’estratto (> 0,5 mg / ml) determinava un maggiore assorbimento del tripan blu e aumentava i livelli di Ca ++ nelle cellule β. [29]
Anche Ahmed et al nel 2010 hanno dimostrato in vitro ed in vivo che l’estratto metanolico di foglie Gymnema sylvestre e del suo callo botanico esercitavano attività antidiabetiche attraverso la rigenerazione delle cellule beta. [30]
Sujin et al. nel 2008 hanno concluso che dosaggi incrementali molto elevati di Gymnema sylvestre (5 g – 10 g – 15 g – 20 g per 25 giorni) non hanno determinato un incremento della mortalità delle cavie ma sono stati osservati cambiamenti comportamentali cioè movimenti letargici e evidente soppressione dell’appetito. [31]
E’ storicamente noto che la polvere di Gymnema sylvestre è in grado di sopprimere potentemente lo stimolo del gusto del dolce a livello delle papille gustative; in particolare un composto isolato nell’ estratto acquoso delle foglie di Gymnema sylvestre si dimostra in grado, nel ratto, di alterare la risposta neurale del nervo chorda tympani verso il saccarosio; è stato stabilito che questo effetto dipenda da una particolare famiglia di amino acidi peptidici chiamati Gurmarine (35 aminoacidi acidi) dei quali il potenziale di alterazione della percezione dolce è stato misurato aspergendoli direttamente sulla lingua (1×10-6M) [32]; in un altro studio si è poi stabilito che l’effetto inibitorio delle gurmarine differisce tra le diverse regioni della lingua e in ceppi diversi di topi [33]; in particolare è stato dimostrato che sull’ apice della lingua dei ratti le gurmarine alterano la percezione del gusto principalmente per il loro legame con la proteina recettore responsabile del percezione del gusto dolce. [34]
Kamble et al. (2016) in un modello di diabete indotto nel ratto, hanno studiato l’interazione farmacocinetica e farmacodinamica di 400 mg / kg di estratto di Gymnema sylvestre unitamente a 0,8 mg/kg di glimepiride per quattro settimane; i risultati dello studio hanno rivelato una interazione farmacodinamica positiva con un significativo aumento delle attività anti-iperglicemiche senza alterazioni nei principali parametri farmacocinetici. [35]
Un estratto di Gymnema sylvestre complessato con nanoparticelle di chitosano è stato valutato nel ratto in un modello di diabete indotto con streptozotocina e l’estratto in questione ha dimostrato di diminuire i livelli di glicemia digiuno e di emoglobina glicosilata alla dose di 100 mg/kg di peso corporeo. [36]
[20] Gupta SS, Seth CB. Experimental studies on pituitary diabetes. II. Comparison of blood sugar level in normal and anterior pituitary extract-induced hyperglycaemic rats treated with a few Ayurvedic remedies. Indian J Med Res 1962; 50: 708.
[21] Porchezhian E, Dobriyal RM. An overview on the advances of Gymnema sylvestre: chemistry, pharmacology and patents. Pharmazie 2003; 58: 5-12.
[22] Shanmugasundaram KR, Panneerselvam C, Samudram P, Shanmugasundaram ERB. Enzyme changes and glucose utilisation in diabetic rabbits: the effect of Gymnema sylvestre, R. Br. J Ethnopharmacol 1983; 7: 205-34.
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[33] Shigemura N, Nakao K, Yasuo T et al. Gurmarin sensitivity of sweet taste responses is associated with co-expression patterns of T1r2, T1r3, and gustducin. Biochem Biophys Res Commun 2008; 367: 356-63.
[34] Miyasaka A, Imoto T. Electrophysiological characterization of the inhibitory effect of a novel peptide gurmarin on the sweet taste response in rats. Brain Res 1995; 676: 63-8.
[35] Kamble B, Gupta A, Moothedath I et al. Effects of Gymnema sylvestre extract on the pharmacokinetics and pharmacodynamics of glimepiride in streptozotocin induced diabetic rats. Chem Biol Interact 2016; 245: 30-8.
[36] Venkatachalam P, Thiyagarajan M, Sahi SV. Fabrication of bioactive molecules loaded chitosan nanoparticles using Gymnema sylvestre leaf extracts and its antidiabetic potential in experimental rat model. J Bionanosci 2015; 9: 363-72.
Componenti bioattivi responsabili dell’attività antidiabetica
La componente principale di Gymnema sylvestre è rappresentata dagli acidi gymnemici, che sono una miscela complessa di almeno 17 diverse saponine [37] per lo più oleananiche [38] e una frazione di composti del dammarano [39]; recentemente sono state isolate nel fitocomplesso di Gymnema sylvestre 7 altre nuove saponine del dammarano chiamate gymnemidesidi (I-VII).
I principali componenti saponinici responsabili dell’ effetto anti-iperglicemico di Gymnema sylvestre sono i gymnemosidi e lacido gymnemico [40] ed in particolare la frazione triterpenica glicosidica della pianta è responsabile della riduzione del consumo di glucosio nel tessuto muscolare. [41,42]
Nel ratto i composti glicosidi triterpenici e vari gymnemosidi estratti da Gymnema sylvestre dimostrano evidenti effetti inibitori dell’assorbimento di glucosio [43] ed in particolare un nuovo composto chiamato triacetato diidrossilato gymnemico, isolato nell’estratto da acetone, alla dose di 20 mg/kg, ha potentemente ridotto il livello di zucchero nel sangue del 65% e l’emoglobina glicosilata del 39,56% con un aumento dei livelli di insulina plasmatica del 63%. [44]
La somministrazione dell’acido gymnemico IV isolato (13,5 mg/kg) ha dimostrato di ridurre i livelli di zucchero nel sangue del 60% con effetti simili alla glibenclamide a dosaggio di 14,8 mg / kg. [45]
Studi recenti basati sull’ analisi cristallografica della gymnemagenina ne hanno confermato un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo dei carboidrati. [46]
[37] Yoshikawa K, Kondo Y, Arihara S, Matsuura K. Antisweet natural products. IX. Structures of gymnemic acids XVXVIII from Gymnema sylvestre R. Br. V. Chem Pharm Bull (Tokyo) 1993; 41: 1730-2.
[38] Ye WC, Zhang QW, Liu X, Che CT, Zhao SX. Oleanane saponins from Gymnema sylvestre. Phytochemistry 2000; 53: 893-9.
[39] Yoshikawa K, Arihara S, Matsuura K, Miyaset T. Dammarane saponins fromGymnema sylvestre. Phytochemistry 1992; 31: 237-41.
[40] Murakami N, Murakami T, Kadoya M, Matsuda H, Yamahara J, Yoshikawa M. New hypoglycemic constituents in “gymnemic acid” form gymnema sylvestre. Chem Pharm Bull (Tokyo) 1996; 44: 469-71.
[41] Shenoy RS, Prashanth KVH, Manonmani HK. In Vitro Antidiabetic Effects of Isolated Triterpene Glycoside Fraction from Gymnema sylvestre. Evid Based Complement Alternat Med 2018; 2018: 7154702.
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Attività anti iperlipidemica
Il diabete mellito è spesso associato a disturbi nel metabolismo dei lipidi coinvolgendo i livelli di lipoproteine [47] e queste anomalie sono coinvolte nel determinare l’ insulino resistenza attraverso diversi fattori. La somministrazione orale nel ratto di un estratto di foglie di Gymnema sylvestre (25-100 mg/kg), per due settimane, ha determinato un declino significativo del profilo lipidico in modo dose dipendente; l’estratto in questione (a 100 mg/kg) di Gymnema sylvestre ha ridotto significativamente i trigliceridi sierici e il colesterolo totale dimostrando proprietà anti aterosclerotiche quasi comparabili con un agente ipolipemizzante standard. [48]
Mall et al. (2009) hanno dimostrato che elevati dosaggi di un estratto acquoso da foglie di Gymnema sylvestre (fino a 800 mg/kg di peso corporeo per 30 giorni) ha indotto una evidente attività ipolipemizzante in ratti resi diabetici con alloxan con un aumento contemporaneo di lipoproteine ad alta densità. [49]
A conclusioni simili sono arrivati Rachh et al. nel 2010 che hanno dimostrato che un estratto idroalcolico da foglie di Gymnema sylvestre (200 mg/kg), in ratti sottoposti ad una dieta ad alto contenuto di colesterolo (colesterolo 2% + 1% cholato di sodio + 2% di olio di cocco), ha determinato un considerevole decremento dei parametri lipidici e un aumento significativo (p <0,05) nel livello di HDL. [12]
Una miscela (4,68 g/kg) di Gymnema sylvestre con chitosano e acido ascorbico (1:10:2), ha dimostrato effetti protettivi contro l’ipercolesterolemia attraverso la diminuzione significativa dei trigliceridi sierici (35,87%), di colesterolo totale (43,89%), di LDL (54,00%) e dell’indice aterogenico (AI) (41,47%) [50]; inoltre Shigematsu et al. (2001) hanno osservato che un estratto da foglie dell’officinale, nel ratto, induceva una evidente riduzione della digestione dei grassi [51]; un composto isolato, il triacetato di-idrossi gymenmico, ha dimostrato di determinare una riduzione del colesterolo totale, dei trigliceridi, delle LDL del 54%, 55% e 40% rispettivamente e contemporaneamente di aumentare i livelli di HDL. [44]
[12] Rachh PR, Rachh MR, Ghadiya NR et al. Antihyperlipidemic activity of Gymenma sylvestre R. Br. leaf extract on rats fed with high cholesterol diet. Int J Pharmcol 2010; 6:138-41.
[44] Daisy P, Eliza J, Farook KAMM. A novel dihydroxy gymnemic triacetate isolated from Gymnema sylvestre possessing normoglycemic and hypolipidemic activity on STZ-induced diabetic rats. J Ethnopharmacol 2009; 126: 339-44.
[47] Omae T, Shimamoto C, Hiraike Y et al. Hyperlipidemia and fat absorption in model rats with type 2 diabetes mellitus. Bull Osaka Med Coll 2006; 52: 45-58.
[48] Bishayee A, Chatterjee M. Hypolipidaemic and antiatherosclerotic effects of oral Gymnema sylvestre R. Br. Leaf extract in albino rats fed on a high fat diet. Phytother Res 1994; 8: 118-20.
[49] Mall GK, Mishra PK, Prakash V. Antidiabetic and hypolipidemic activity of Gymnema sylvestre in alloxan induced diabetic rats. Global J Biotechnol Biochem 2009; 4: 37-42.
[50] Osman M, Fayed SA, Ghada IM, Romeilah RM. Protective effects of chitosan, ascorbic acid and gymnema sylvestre against hypercholesterolemia in male rats. Aust J Basic Appl Sci 2010; 4: 89-98.
[51] Shigematsu N, Asano R, Shimosaka M, Okazaki M. Effect of administration with the extract of Gymnema sylvestre R. Br leaves on lipid metabolism in rats. Biol Pharm Bull 2001; 24: 713-7.
Attività anti-obesità
La deposizione di grasso addominale è ritenuto un punto chiave come fattore precursore del diabete, infatti l’aumento di adipociti diminuisce la quantità di recettori dell’ insulina sulle cellule che nel nostro corpo ne sono bersaglio; questa situazione determina una sostanziale riduzione della richiesta di insulina circolante e potenzialmente ne riduce le sue funzioni metaboliche. Attualmente una percentuale allarmante (40-80 %) dei pazienti diabetici è classificata come obesa. Come noto gli adipociti secernono ormone resistivo [52] e studi nel ratto hanno concluso che la prevalenza della resistenza nella circolazione sanguigna accentui lo sviluppo dell’ insulino-resistenza. Recenti indagini in vivo e in vitro hanno dimostrato che la resistenza induce il metabolismo del glucosio e nei modelli murini la somministrazione di resistina amplifica palesemente la glucogenesi nel fegato. [53]
In generale è stato dimostrato Gymnema sylvestre possiede utili proprietà per la gestione sia di obesità sia di diabete. Ad esempio la somministrazione di una miscela contenente Gymnema sylvestre, glucomannano, fieno greco, vitamina C e chitosano in pazienti obesi (indice 30 kg/m2 o più) ha comportato una riduzione significativa nel loro peso e della percentuale complessiva di grasso. La somministrazione di acido gymnemico dimostra di aumentare l’ escrezione fecale di steroidi e colesterolo [55] e nel ratto l’estratto di Gymnema sylvestre ha frenato l’aumento del peso [56] così come l’estratto da foglie in esano (150 mg/kg e 250 mg/kg di peso corporeo) che ha ridotto in modo significativo (p <0,001) l’ aumento del peso corporeo in Ratti Sprague Dawley. [13]
Uno studio ha valutato l’ effetto di un estratto di Gymnema sylvestre ad elevata biodisponibilità in un integratore per la perdita di peso in soggetti leggermente obesi; in questo integratore l’ estratto della pianta era miscelato con cromo e niacina; lo studio ha concluso che la miscela in questione ha determinato effetti positivi sulla perdita di peso valutandone gli effetti in termini di variazione del peso corporeo, di indice di massa corporea, sull’ appetito, sui trigliceridi sierici, sul colesterolo totale, HDL, LDL, sulla leptina e sulle concentrazioni di serotonina oltre che sull’ eliminazione dei metaboliti del grasso nelle urine [57]; in generale l’ estratto di Gymnema sylvestre è utile nella perdita di peso in quanto riduce la voglia di dolci e controlla le concentrazioni di zucchero nel sangue.
[13] Manish K, Aditi K, Renu A, Gajraj S, Poonam M. Antiobesity property of hexane extract from the leaves of Gymnema sylvestre in high fed cafeteria diet induced obesity rats. International Research Journal of Pharmacy 2011; 2: 112-6.
[52] Steppan CM, Bailey ST, Bhat S et al. The hormone resistin links obesity to diabetes. Nature 2001; 409: 307-12.
[53] Rajala MW, Obici S, Scherer PE, Rossetti L. Adipose-derived resistin and gut-derived resistin-like molecule–β selectively impair insulin action on glucose production. J Clin Invest 2003; 111: 225-30.
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[55] Nakamura Y, Tsumura Y, Tonogai Y, Shibata T. Fecal steroid excretion is increased in rats by oral administration of gymnemic acids contained in Gymnema sylvestre leaves. J Nutr 1999; 129: 1214-22.
[56] Shigematsu N, Asano R, Shimosaka M, Okazaki M. Effect of long term-administration with Gymnema sylvestre R. BR on plasma and liver lipid in rats. Biol Pharm Bull 2001; 24: 643-9.
[57] Preuss HG, Bagchi D, Bagchi M, Rao CVS, Satyanarayana S, Dey DK. Efficacy of a novel, natural extract of (–)-hydroxycitric acid (HCA-SX) and a combination of HCASX, niacin-bound chromium and Gymnema sylvestre extract in weight management in human volunteers: A pilot study. Nutr Res 2004; 24: 45-58.
Attività antiossidante
Lo stress ossidativo conseguente alla condizione diabetica viene ritenuto responsabile dello sviluppo di complicanze secondarie infatti le specie reattive dell’ossigeno (ROS) vengono generate dalle reazione di glicazione che si verifica in vari tessuti e svolge un ruolo deleterio nelle complicanze secondarie diabetiche. [58]
L’ instaurarsi della situazione di stress ossidativo, in peggioramento del diabete, è stato dimostrato dipendere anche da un’ulteriore produzione di radicali liberi generati da glicosilazione proteica non enzimatica, auto-ossidazione del glucosio, alterazioni di enzimi antiossidanti e aumento della perossidazione lipidica. [59]
Gli antiossidanti sono efficaci nel ridurre le complicazioni del diabete e infatti numerosi ricercatori hanno sostenuto la guarigione dalla resistenza all’ insulina, in pazienti diabetici di tipo 2 con malattie cardiovascolari, grazie alla somministrazione di antiossidanti come vitamina C, glutatione e vitamina E.
L’estratto alcolico di Gymnema sylvestre si dimostra in grado di migliorare i test DPPH e limitare l’espressione di superossido e idrogeno perossido; questa capacità di Gymnema sylvestre di ridurre i radicali liberi è stata anche confermata in un modello di riduzione ferrica in cui la capacità antiossidante si è dimostrata di 17,54 mg/g espressa in termini di acido ascorbico. [14]
La somministrazione di una miscela (4,6 g/kg) di chitosano, vitamina C e Gymnema sylvestre (10:2:1) ha determinato una notevole riduzione (19,27%) (p <0,05) nell’ alanino aminotransferasi plasmatica. [50]
[14] Rachh PR, Patel SR, Hirpara HV et al. In vitro evaluation of antioxidant activity of Gymnema sylvestre r. br. leaf extract. Romanian J Biology Plant Biol 2009; 54: 141-8.
[50] Osman M, Fayed SA, Ghada IM, Romeilah RM. Protective effects of chitosan, ascorbic acid and gymnema sylvestre against hypercholesterolemia in male rats. Aust J Basic Appl Sci 2010; 4: 89-98.
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[59] Moussa SA. Oxidative stress in diabetes mellitus. Romanian J Biophys 2008; 18: 225-36.
Attività immunomodulatorie
Come noto il diabete di tipo 2 coinvolge per più aspetti il sistema immunitario correlandosi ad infiammazione ed anomalie del metabolismo del glucosio con specifico riferimento alle citochine che vengono prodotte quando i macrofagi entrano negli adipociti; queste citochine inducono specificamente sul fegato, muscolo o sulle cellule di grasso situazione di insulino resistenza; nella malattia diabetica risultano aumentati diversi marcatori di infiammazione come la proteina C-reattiva, il fibrinogeno, le interleuchine e il fattore di necrosi tumorale-α. [60]
Gli estratti di Gymnema sylvestre dimostrano di limitare il rilascio di istamina in vitro [21] e l’ estratto di foglie ha dimostrato di indurre una elevata chemiotassi dei neutrofili ed una riduzione dei neutrofili dimostrando un coinvolgimento nell’ attività metabolica dei neutrofili fagocitanti.
Questi effetti sono probabilmente dovuti alla presenza di tannini nelle foglie di Gymnema che hanno proprietà antinfiammatorie e immunomodulatorie [16]; inoltre l’estratto metanolico di foglie di Gymnema sylvestre ha mostrato un potenziale effetto sul sistema immunitario nella proliferazione dei linfociti che porta alla stimolazione di mieloide e linfoide dimostrando di poter ripristinare l’ immunità innata [61].
[16] Malik JK, Manvi FV, Nanjwade BK, Alagawadi KR, SinshS. Immunomodulatory activity of Gymnema sylvestre R. Br.. leaves on in vitro human neutrophils. J Pharm Res 2009; 2: 1284-6.
[21] Porchezhian E, Dobriyal RM. An overview on the advances of Gymnema sylvestre: chemistry, pharmacology and patents. Pharmazie 2003; 58: 5-12.
[60] Rizvi AA. The role of inflammation in diabetes and its complications. South Med J 2006; 99: 8-10.
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Attività di guarigione delle ferite
Il diabete riduce esponenzialmente la capacità del corpo nella guarigione delle ferite, quindi una ferita grave o l’ infezione mai guarita da una semplice ferita, rappresenta sempre una grande minaccia. [18]
In un recente studio del 2011, due preparati in gel a base di estratto idroalcolico di Gymnema sylvestre e di Tageteserecta Linn. sono stato studiati in comparazione con un gel contente entrambi gli officinali, per determinare la loro attività di cicatrizzazione in topi albini; per entrambi i preparati contenenti i singoli officinali è stata osservata una importante riduzione nel tempo richiesto per la rigenerazione dei tessuti epiteliali mentre il gel combinato contenente entrambi gli officinali ha dimostrato una evidente accelerazione del processo di guarigione della ferita. [62]
Gli estratti idroalcolici di Gymenma sylvestre dimostrano un potenziale nell’ accelerare la guarigione delle ferite grazie al loro potenziale antiossidante e principalmente per il loro elevato contenuto in flavonoidi.
[18] Meyer JS. Diabetes and wound healing. Crit Care Nurs Clin North Am 1996; 8: 195-201. 10 D. Yadav, M. Kwak, J-O Jin
[62] Kiranmai M, Kazim SM, Ibrahim M. Combined wound healing activity of Gymnema sylvestere and Tagetes erecta Linn. Int J Pharm Appl 2011; 1: 135-40.
Alcuni studi sull’uomo
Gymnema sylvestre ha dimostrato nelle prove cliniche di essere un efficace agente antidiabetico.
L’ attività insulinotropica di Gymnema sylvestre è stata osservata già negli anni 80 da Shanmugasundaram et al., in soggetti adulti (età 25-40 anni), somministrando 2 g/die dell’ estratto in due dosi. [25]
Un estratto acquoso di foglie di Gymnema sylvestre quando somministrato a dosaggio di 2 g tre volte al giorno in 10 individui normali per un periodo di dieci giorni e in 6 pazienti diabetici per quindici giorni, ha dimostrato di ridurre la glicemia a digiuno e di migliorare il test orale di tolleranza al glucosio (OGTT). [63]
La somministrazione due volte al giorno di 400 mg di un estratto di foglie di Gymnema sylvestre ha dimostrato di diminuire la concentrazione di emoglobina (HbA1C) in pazienti diabetici. [64]
In generale l’ applicabilità di Gymnema sylvestre nel diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2 è stata stabilita da vari studi; in uno di questi sono stati valutati gli effetti dell’ estratto “GS4” al dosaggio di 400 mg/die su 22 pazienti con diabete di tipo 2; dallo studio è emerso che l’ estratto sperimentato riduceva significativamente i livelli di glucosio plasmatici (p <0,001), HbA1c (p <0,001) e livelli di proteina plasmatica glicosilata (GPP) durante i 18-20 mesi del tempo di valutazione. [65]
In un altro studio è stata valutata l’ efficacia di un estratto di Gymnema sylvestre su 27 pazienti diabetici tipo 1 per 6 fino a 30 mesi e dallo studio è emerso che Gymnema sylvestre è stata in grado di ridurre drasticamente i livelli del GPP nei primi sei-otto mesi e quindi di ridurre l’ amilasi sierica (p <0,001) entro 16 – 18 mesi. Rispetto alla terapia insulinica (n = 37), Gymnema sylvestre dimostrava una notevolmente capacità di incremento del C-peptide sierico tra i 16 e i 18 mesi (p <0,001). [66]
Paliwal et al. nel 2009 hanno studiato gli effetti della somministrazione di polvere di Gymnema sylvestre sulla concentrazione plasmatica di glucosio in 20 donne diabetiche di tipo 2 di età compresa tra 40-60 anni che vivevano in Udaipur (Rajasthan); alle pazienti ogni giorno sono stati somministrati 6 grammi di Gymnema sylvestre foglia in polvere in tre diverse somministrazioni e questo intervento ha dimostrato di ridurre la glicemia, senza effetti collaterali indesiderati, rivelandosi un efficace rimedio e un potenziale agente terapeutico ipoglicemizzante. [67]
Yadav et al. (2017) hanno condotto una valutazione clinica su una formulazione polierbale a base di Gymnema sylvestre e di altre 10 erbe (GSPF “kwath”) che ha dimostrato di esercitare una significativa riduzione della glicemia (23,5% e 26,7% per il livello di glucosio a digiuno e postprandiale, rispettivamente) e dell’ emoglobina glicosilata (11,7%). In 6 mesi di terapia con GSPF si è evidenziata inoltre una riduzione dei livelli di colesterolo sierico (14,4%), dei trigliceridi (21,7%), delle LDL (26,8%) e delle VLDL (21,7%) inoltre si è osservato un forte aumento dei marker biochimici antiossidanti. [68].
Analogamente in un altro studio (Kurian et al., 2014), una poli formulazione erbale contenente Gymnema sylvestre (G-400), al dosaggio di 1000 mg/giorno per 8 settimane, ha dimostrato effetti di attenuazione dell’ iperglicemia e dell’ iperlipidemia. [69]
Yadav et al. nel 2017 hanno ulteriormente puntualizzato gli aspetti preventivi e terapeutici di Gymnema sylvestre nel diabete di tipo 2. [70]
[25] Shanmugasundaram KR, Panneerselvam C, Samudram P, Shanmugasundaram E. The insulinotropic activity of Gymnema sylvestre, R. Br. An Indian medical herb used in controlling diabetes mellitus. Pharmacol Res Commun 1981; 13: 475-86.
[63] Khare AK, Tondon RN, Tewari JP. Hypoglycaemic activity of an indigenous drug (Gymnema sylvestre,’Gurmar’) in normal and diabetic persons. Indian J Physiol Pharmacol 1983; 27: 257.
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Altri potenziali terapeutici di Gymnema sylvestre
Gymnema sylvestre ha dimostrato di possedere diverse altre attività terapeutiche infatti varie parti del pianta sono state impiegate come tonico per il fegato, contro il vomito, come diuretici, come rinfrescanti, come astringenti, per la guarigione ed il trattamento delle anomalie di fegato e milza, come anti gas, anti acidi, come lassativi, anti itterici, contro elmintiasi e per regolare le mestruazioni anormali.
In vitro gli estratti in etere di petrolio, in cloroformio, in miscela idroetanolica, in esano di Gymnema sylvestre dimostrano attività antibiotica verso diversi specie batteriche come ad esempio il Bacillus subtilis, lo Staphylococcus aureus ma non l’Escherichia coli. [17,71,72]
Gli acidi gymnemici agiscono come antifungini nei confronti di Candida albicans. [73]
[17] Satdive RK, Abhilash P, Fulzele DP. Antimicrobial activity of Gymnema sylvestre leaf extract. Fitoterapia 2003; 74: 699-701.
[71] Saumendu DR, Jeet K, Dipankar S, Singh TB, Prabha BA. In vitro antibiotic activity of various extracts of Gymnema sylvestre. Int J Pharma Res Devel 2010; 2.
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[73] Vediyappan G, Dumontet V, Pelissier F, d’Enfert C. Gymnemic acids inhibit hyphal growth and virulence in Candida albicans. PLoS One 2013; 8: e74189.
Potenziali anticancro
In vitro alcuni estratti di Gymnema sylvestre in cloroformio, etil acetato ed alcolici sono stati testati su linee cellulari A549 (cancro polmonare umano) e MCF7 (linee cellulari umane di cancro al seno) a concentrazioni di 50 e 100 μg / ml; questi estratti hanno dimostrato di influenzare positivamente le linee cellulari MCF 7 con effetti dose-dipendenti mentre l’ effetto sulle celle A549 è risultato banale [74]; l’ attività antitumorale potrebbe essere ricondotta in generale alla presenza degli acidi gymnemici infatti le saponine isolate dimostrano evidenti effetti citotossici sulle cellule tumorali. [15,75,76]
[15] Arunachalam KD, Arun LB, Annamalai SK, Arunachalam AM. Potential anticancer properties of bioactive compounds of Gymnema sylvestre and its biofunctionalized silver nanoparticles. Int J Nanomedicine 2015; 10: 31.
[74] Jayachitra A, Muniyandi MJ. Pharmacological potential of Gymnema sylvestre: A review. J Pharmacol Toxicol Investig 2015; 1: 54-8.
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Attività anti-artritica
Un estratto in etere di petrolio ed un estratto acquoso di foglie di Gymnema sylvestre sono stati studiati per dimostrarne l’ attività anti-artritica in un modello di artrite indotta in ratti albini; in particolare la presenza di steroidi, triterpenoidi e glicosidi saponinici in Gymnema sylvestre spiegherebbe il potenziale antiartritico dell’ officinale ed in particolare l’ estratto di etere di petrolio ha dimostrato una significativa capacità di ridurre il gonfiore nella zampa probabilmente per inibizione delle cellule infiammatorie. [19,77]
[19] Malik JK, Manvi FV, Nanjware BR, Dwivedi DK, Purohit P, Chouhan S. Anti-arthritic activity of leaves of Gymnema sylvestre R. Br. leaves in rats. Pharm Lett 2010; 2: 336-41.
[77] Eric G, Lawrence J. Rheumatoid arthritis and its therapy. The textbook of therapeutics drug and disease management Baltimore: Williams and Wilkins Company 1996: 579-95.
Valutazione tossicologica di Gymnema sylvestre
Anche negli studi a lungo termine non vi è segnalazione di effetti indesiderati significativi causati da Gymnema sylvestre, tuttavia la sua somministrazione potrebbe (secondo i dosaggi) causare ipoglicemia e potenzialmente aumentare gli effetti di farmaci ipoglicemizzanti. Alte dosi di foglie di Gymnema sylvestre non mostrano alcun effetto negativo sulla mucosa gastrointestinale [78]; studi di tossicità acuta nel ratto hanno evidenziato modifiche comportamentali negative con evidenti scatti neurologici ed autonomici. Il rapporto di sicurezza (LD50 / ED50) era sedici anni nei ratti diabetici e undici anni in quelli normali. [79]
La tossicità della pianta (o di sue parti) sull’ uomo è stata prevalentemente valutata in pazienti che facevano uso quotidiano di Gymnema sylvestre senza evidenziare anomalie dell’ urea sierica, dell’ acido urico e dei livelli di emoglobina tuttavia, si suggerisce di evitare la somministrazione di Gymnema sylvestre durante la gravidanza. Gymnema sylvestre è generalmente sicura e priva di effetti collaterali tuttavia la sua somministrazione è raccomandata sotto la supervisione clinica del professionista sanitario.
[78] Diwan PV, Margaret I, Ramakrishna S. Influence ofGymnema sylvestre on inflammation. Inflammopharmacology 1995; 3: 271-7.
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Clinical Applications of Gymnema sylvestre against type 2 diabetes mellitus and its Associated Abnormalities.
Dhananjay Yadav(1), Minseok Kwak(2), Jun-O Jin(1,3)
Author information:
(2)Department of Chemistry, Pukyong National University, Busan, Republic of Korea
(3)Shanghai Public Health Clinical Center, Shanghai Medical College, Fudan University, Shanghai, China
Abstract
Summary. Diabetes mellitus (Madhumeha) is one of the leading metabolic disorder prevalent in the developing countries which is characterized by high blood sugar level and is associated with macrovascular and microvascular complications. The Indian Ayurveda describes several herbs for the management and treatment of diabetes mellitus among which Gymnema sylvestre (Asclepiadaceae) is revered as a potential antidiabetic herbal drug which has the capability of simultaneously regenerating β-cell and stimulating insulin secretion. Gymnema sylvestre also possesses anti-obesity, anti-hyperlipidemic, anti-inflammatory, and anti-cancerous activities.
This review updates the recent developments in the experimental studies conducted on the Gymnema sylvestre as an effective remedy for diabetes mellitus evidenced by both animals and human studies. Moreover, this study also discussed the toxicity of Gymnema sylvestre and future challenges in the roadmap of formulation for prevention and control of diabetes.
ISSN: 1129-8723
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