Newsletter Fitoterapia nr. 65 – Dicembre 2024
Gymnema sylvestre per la sindrome metabolica e la “diabesità”, nelle evidenze.
Phytotherapy Research 37.3 (2023): 949-964.
“The effects of Gymnema Sylvestre supplementation on lipid profile, glycemic control, blood pressure, and anthropometric indices in adults: A systematic review and meta‐analysis.”
Zamani, Mohammad, et al.
Highlights
Questa newsletter prende spunto dalla recente metanalisi (2023), in evidenza, che tratta del potenziale di Gymnema sylvestre di influenzare positivamente, nell’uomo, il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. La newsletter ripropone i promettenti potenziali fitoterapici degli estratti di Gymnema sylvestre nell’agire a largo spettro nella gestione di più fattori causali della sindrome metabolica e nella gestione del peso corporeo. La newsletter segnala inoltre due ulteriori articoli scientifici di cui uno (2024) relativo al confronto d’azione di Gymnema con Berberina e l’altro (2024) relativo ai razionali d’azione di Gymnema sylvestre sul microbiota intestinale.
1. La sindrome metabolica rappresenta un crescente problema di salute sociale a livello mondiale e si caratterizza per la concomitante presenza di fattori causali tra i quali l’iperglicemia, l’iperinsulinismo, l’eccesso di peso corporeo e la dislipidemia.
2. Le linee guida cliniche indicano che la gestione della sindrome metabolica debba essere precoce nei confronti dei fattori causali.
3. Le evidenze cliniche indicano che la nutraceutica può avere un ruolo significativo nella gestione della sindrome metabolica attraverso la modulazione del metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e la regolazione l’equilibrio della biosi intestinale.
4. Gymnema sylvestre vanta un ampio uso tradizionale nel controllo glicemico ed utilità nel controllo del profilo lipidico; la sua azione ad ampio spettro può favorire anche gli interventi mirati al contrasto dell’aumento del peso corporeo ed il relativo mantenimento dopo il dimagrimento.
5. Nuove evidenze indicano che Gymnema sylvestre svolge una importante azione nell’alleviare i disturbi del metabolismo glicolipidico grazie anche al suo ruolo regolatore nei disturbi del microbiota intestinale e della funzione della barriera intestinale come recentemente dimostrato in un modello sperimentali su criceti sottoposti a HFD (high-fat diet).
Sindrome metabolica e “diabesity”
La sindrome metabolica è una condizione molto comune e si stima che colpisca un adulto su quattro a livello mondiale. Solo in Italia interessa il 36% della popolazione; essa è caratterizzata dalla presenza concomitante di più fattori di rischio come l’iperglicemia, l’iperinsulinismo, l’eccesso di peso corporeo (girovita) e dislipidemia. Negli ultimi anni, come confermato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il crescente numero dei casi di obesità associati a diabete, ha portato i clinici a definire una “nuova” condizione patologica definita come “diabesity” che è correlata con diversi fattori di rischio facenti parte della più comune sindrome metabolica (MetS). [2]
Diabesità è il neologismo coniato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sottolineare la stretta associazione tra diabete mellito di tipo 2 e l’obesità. La diabesità rappresenta una pandemia dei nostri tempi con una prevalenza e un impatto socio – economico – sanitario destinato a crescere. La prevalenza globale di diabete mellito nel 2010 era di 284 milioni di persone in tutto il mondo, che rappresentano circa il 6,4% della popolazione del pianeta. Inoltre proiezioni per il 2030 parlano di circa 439 milioni di individui (circa il 7% della popolazione mondiale). Il peso del diabete sull’economia mondiale ha raggiunto i 376 miliardi di dollari nel 2010 e le previsioni sono che raggiungano i 490 miliardi di dollari nel 2030. La diabesità rappresenta un notevole carico economico considerato per esempio che nei soli Stati Uniti diabete e obesità rappresentano da soli rispettivamente il 14 e il 5,7% della spesa sanitaria globale. Se si includono anche i costi relativi al sovrappeso, il limite superiore della spesa associata all’obesità sale al 9,1% della spesa sanitaria totale americana. Nell’impatto sociosanitario della diabesità è fondamentale includere le potenziali complicanze a lungo termine, sia diabetiche sia legate all’obesità. Esse includono infarto del miocardio, stroke cerebrovascolare e patologie renali in stadio avanzato. Recenti progressi nelle conoscenze scientifiche hanno documentato che esiste un’associazione tra stress cronico, depressione e disturbi del sonno legati sia all’obesità sia al diabete mellito. [3]
La sindrome metabolica è un grave problema di salute dovuto soprattutto dall’adozione di stili di vita non salutari tra cui una dieta ad alto contenuto calorico (consumo eccessivo di acidi grassi saturi, zuccheri semplici e sale) e a basso contenuto di fibre. L’adozione di stili di vita non corretti, come un eccesso alimentare e una scarsa attività fisica, portano ad incrementare il rischio cardiovascolare e l’incidenza di patologie coronariche. Oltre alla nutrizione, un ruolo molto negativo è anche quello della scarsa attività fisica. Questa condizione favorisce l’insorgenza di patologie come il diabete di tipo 2, le malattie coronariche, l’ictus, la steatosi epatica e altre disabilità. È necessario perciò intervenire su questi comportamenti molto pericolosi per la salute pubblica ed intervenire, precocemente, su tutte le diverse componenti, all’origine della sindrome per prevenire le gravi conseguenze cardio-metaboliche. [1]
Il trattamento della “diabesità” e più in generale della MetS si basa su un approccio multidisciplinare che comprende l’utilizzo dei medicinali tradizionali (in particolare per soggetti ad alto rischio cardiovascolare), dei nutraceutici (in associazione o meno ai farmaci tradizionali) e uno stile di vita adeguato (alimentazione, attività fisica, ridotto consumo di alcool e fumo di sigarette). In particolare l’uso di nutraceutici ha mostrato avere un miglior rapporto costo/efficacia in soggetti con parametri borderline o intolleranti ai farmaci. In questo contesto viene oggi ritenuto utile intervenire anche con la nutraceutica al fine di ridurre il rischio e migliorare la condizione generale. La nutraceutica, può essere un’utile arma contro la Sindrome Metabolica. [2]
Fitoterapici e nutraceutici nella sindrome metabolica e nella “diabesità”
Negli ultimi anni, sono emerse diverse evidenze sulla capacità di molti fitoterapici e/o nutraceutici di interferire con alcuni parametri legati alla sindrome metabolica, contribuendo così a ridurre lo sviluppo di rischio cardiovascolare; questa realtà è testimoniata da una sempre maggiore diffusione di questi prodotti, in particolare nel trattamento dell’eccesso ponderale e del diabete mellito di tipo 2 con obesità. Considerata la principale importanza di interventi mirati al calo ponderale, nel campo nutraceutico sono da ritenersi molto interessanti i preparati che possono favorire il mantenimento del peso dopo avvenuto calo ponderale con la conseguente riduzione dello sviluppo dei fattori di rischio cardiovascolari e della sindrome metabolica. In questo contesto la ricerca ha permesso di sviluppare prodotti nutraceutici in grado di migliorare le alterazioni presenti, in particolare le dislipidemie, l’ipertensione arteriosa e l’insulino – resistenza, tutti biologicamente correlati nello sviluppo della sindrome metabolica. [1]
I fitoterapici e/o nutraceutici che possono essere utilizzati come ipocolesterolemizzanti e anti-diabetici nel trattamento di sovrappeso e obesità sono numerosi ma dimostrano una limitata efficacia nella terapia dell’eccesso ponderale, al contrario, molti fitoterapici e/o nutraceutici sono in grado di incidere significativamente su alcuni parametri, potendo così ridurre lo sviluppo di rischio cardiovascolare in alcune patologie metaboliche, e sul mantenimento del peso dopo avvenuto calo ponderale. Tra i nutraceutici frequentemente impiegati per la gestione della sindrome metabolica si trovano preparati derivati dalla cannella, berberina, acido corosolico, carantina del melone amaro, catechine, curcumina, flavonoidi, thè verde, Omega-3 e peptidi della soia. Nell’ambito del controllo di sovrappeso/obesità si ritrovano prodotti che contengono metilxantine, agenti che possono incidere sul metabolismo e in misura minore sull’assunzione di cibo come arancio amaro, fucus, thè verde, caffeina e mucillagini che possono ridurre l’assorbimento di nutrienti come gomme guar, psillio. Alle tipologie dei preparati summenzionati se ne aggiungono altre con azione modulante l’umore, come la griffonia simplicifolia e, infine, prodotti con azione drenante quali orthosiphon, pilosella ed equiseto. [1]
Tra le proposte fitoterapiche più attuali vi è anche la Gymnema sylvestre che vanta una secolare tradizione d’uso, in diversi sistemi di Medicina tradizionale, come pianta medicinale nel trattamento della malattia diabetica e nel mantenimento del peso corporeo; è oggi confermato dalla letteratura scientifica che questa pianta medicinale favorisce livelli normali di glicemia riducendo l’assorbimento intestinale degli zuccheri e ottimizzando la fisiologica produzione di insulina. Recenti studi scientifici hanno ulteriormente confermato, come già osservato nell’uso tradizionale, il valore medicinale di questa pianta anche nel favorire il metabolismo dei lipidi. Per questi motivi Gymnema sylvestre offre il vantaggio di agire ad ampio spettro d’azione nei confronti di diversi fattori causali della Sindrome metabolica (MetS). [5]
Gymnema sylvestre nella sindrome metabolica e nella “diabesità”
Gymnema sylvestre (Gymnema sylvestre (Retz.) R. Br. ex Schult, fam. Asclepiadaceae) è una tra le piante medicinali che recentemente ha suscitato un ampio interesse per la gestione della sindrome metabolica e del sovrappeso. Il riconoscimento e l’interesse dell’Occidente per il valore terapeutico di Gymnema sylvestre non è un fatto solo di questi giorni, perché già nel 2016, un articolo [4] presente in PubMed (pubblicazione World J Diabetes) aveva indicato Gymnema sylvestre tra le piante medicinali potenzialmente utili nella gestione della sindrome metabolica. La significativa reputazione di Gymnema sylvestre nella gestione dei disturbi della nutrizione (sovrappeso, obesità, malattia diabetica, ipercolesterolemia, ecc.) è supportata dal suo impiego, già nell’antichità, nei principali sistemi di medicina tradizionale (India, Cina) in condizioni di generale alterazione metabolica e nella malattia diabetica (tipo II) rispetto alla quale l’uso si è consolidato anche in moderni preparati nutraceutici anche in Occidente. Il solido riconoscimento di Gymnema sylvestre come pianta antidiabetica è dovuta alla sua dimostrata capacità, in studi farmacologici e clinici, di ridurre, in modo dose dipendente, la glicemia in pazienti diabetici (tipo II); come noto questa azione viene prevalentemente attribuita all’Acido gymnemico che agisce riducendo l’assorbimento intestinale degli zuccheri e parallelamente supporta la funzionalità pancreatica nella fisiologica produzione di insulina; questi effetti si sono dimostrati statisticamente significativi in diversi studi clinici, e promettenti per la possibile gestione di diversi disordini metabolici. [5]
La letteratura scientifica è generalmente concorde nel riconoscere che Gymnema sylvestre è in grado di ridurre significativamente la glicemia a digiuno, la percentuale di grasso corporeo, l’emoglobina glicosilata. [9]
Più recentemente la ricerca scientifica ha approfondito gli studi sull’azione di Gymnema sylvestre nell’influenzare il metabolismo dei lipidi (come già osservato nell’uso tradizionale) favorendo, ad esempio, la riduzione di trigliceridi, e del colesterolo totale. Sull’argomento gli studi hanno messo in evidenza che gli estratti di Gymnema sylvestre sono in grado di inibire l’attività della lipasi pancreatica, la sintesi e l’assorbimento di intestinale dei lipidi, e di aumentare l’escrezione intestinale del colesterolo. [6,7,8]
Altre dimostrazioni scientifiche suggeriscono inoltre che la capacità di Gymnema sylvestre, nel contrastare i principali disordini metabolici, sia dovuta anche alla sua azione positiva nel mantenere il naturale equilibrio biotico intestinale dell’individuo, contrastando il possibile danno alla mucosa intestinale dovuto a disbiosi prolungata. [10]
Gli studi sull’utilità di Gymnema sylvestre nel modulare la digestione dei lipidi, si dimostrano promettenti. Sull’argomento sono stati pubblicati, recentemente (2022-2024) alcuni nuovi studi scientifici che chiariscono ulteriormente i razionali di attività di Gymnema sylvestre nella gestione della sindrome metabolica.
La recente metanalisi (2023) segnalata in apertura della newsletter – Zamani, Mohammad, et al. “The effects of Gymnema Sylvestre supplementation on lipid profile, glycemic control, blood pressure, and anthropometric indices in adults: A systematic review and meta‐analysis.” – Phytotherapy Research 37.3 (2023): 949-964. – rappresenta uno dei più attuali contributi di ricerca clinica sull’azione di Gymnema sylvestre sul profilo metabolico nell’uomo. La metanalisi ha esaminato gli effetti dell’integrazione di GS, per migliorare i fattori di rischio cardiometabolico, sul profilo lipidico, sul controllo glicemico, sulla pressione sanguigna e sugli indici antropometrici negli adulti. Sono stati identificati studi clinici randomizzati (RCT) idonei, pubblicati fino a novembre 2021, (PubMed, Scopus e ISI Web of Science). Sono stati inclusi sei studi e analizzati utilizzando un modello a effetti casuali per calcolare le differenze medie ponderate (WMD) con intervalli di confidenza (CI) del 95%. Tutti gli studi sono stati condotti su adulti che hanno utilizzato un integratore a base di GS (> 1 settimana) e hanno valutato i fattori di rischio cardiovascolare. I risultati hanno rivelato che l’integrazione di GS ha ridotto significativamente i trigliceridi (p < 0,001), il colesterolo totale (p < 0,001), le lipoproteine a bassa densità (p < 0,001), la glicemia a digiuno (p < 0,001) e la pressione sanguigna diastolica (p = 0,003). I risultati della metanalisi suggeriscono che l’integrazione di GS può migliorare i fattori di rischio cardiovascolare. [8]
Uno studio clinico ha recentemente (2024) valutato l’azione di Gymnema sylvestre (GS) e berberina (BBR) nella gestione dell’obesità e delle sue co-morbilità – Bandala, Cindy, et al. “Comparative Effects of Gymnema sylvestre and Berberine on Adipokines, Body Composition, and Metabolic Parameters in Obese Patients: A Randomized Study.” Nutrients 16.14 (2024): 2284. – Le proprietà anti-obesogeniche e antidiabetiche di questi due nutraceutici sono note, e questo studio clinico ha voluto valutarle anche in modo comparativo sul loro impatto sull’espressione genica delle adipochine, come resistina (Res), omentina (Ome), visfatina (Vis) e apelina (Ap). Per lo studio comparativo sono stati arruolati 50 pazienti adulti obesi che sono stati trattati con GS o BBR per 3 mesi. Al basale e al termine del trattamento sono stati valutati i parametri biochimici basali e finali, la composizione corporea, la pressione sanguigna, l’espressione genica di Res, Ome, Vis e Ap e i parametri di sicurezza. Dai risultati dello studio è emerso che BBR ha ridotto significativamente (p < 0,05) il peso corporeo, la pressione sanguigna e l’espressione genica di Vis e Ap e ha aumentato Ome, GS ha ridotto la glicemia a digiuno e l’espressione genica di Res (p < 0,05) inoltre ha ridotto significativamente (p < 0,05) la percentuale di grasso corporeo, la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicosilata, e ha aumentato l’insulina basale. Gli effetti avversi più frequenti in entrambi i gruppi sono stati i sintomi gastrointestinali, che si sono attenuati durante il primo mese di trattamento. Dal punto di vista pratico in questo studio risulterebbe che in pazienti obesi BBR ha un effetto positivo sulla composizione corporea, sulla pressione sanguigna e sull’espressione genica delle adipochine correlate al rischio metabolico e che GS, che ha un effetto migliore sulla glicemia a digiuno e sulle adipochine correlate alla resistenza all’insulina; entrambi i fitoterapici nei dismetabolismi si dimostrano efficaci con effetti collaterali minimi. [9]
Sempre nel 2024 uno studio sull’animale ha concluso che Gymnema sylvestre può influenzare il naturale equilibrio biotico intestinale contrastando le alterazioni metaboliche. – Li, Yumeng, et al. “Gymnemic acid alleviates gut barrier disruption and lipid dysmetabolism via regulating gut microbiota in HFD hamsters.” The Journal of Nutritional Biochemistry 133 (2024): 109709. – Questo studio ha approfondito il ruolo dell’Acido gymnemico nel contrastare il dismetabolismo lipidico attraverso regolazione del microbiota. La disbiosi del microbiota intestinale e il danneggiamento della barriera intestinale sono eventi chiave associati ai disturbi metabolici sistemici indotti da una dieta ricca di grassi (HFD). Una dieta ricca di grassi (HFD) è un fattore scatenante chiave per l’obesità e la sindrome metabolica. Gli studi hanno scoperto che il consumo continuo di HFD può alterare la relazione simbiotica tra il microbiota intestinale e l’ospite, che è associata a varie malattie intestinali e sistemiche, tra cui infiammazione intestinale, obesità, steatosi epatica, resistenza all’insulina, diabete e malattie cardiovascolari. La ricerca scientifica ha evidenziato che l’acido Gymnemico (GA) ha un ruolo importante nell’alleviare i disturbi del metabolismo glicolipidico indotti da HFD, attraverso il suo ruolo regolatore nei disturbi del microbiota intestinale e della funzione della barriera intestinale indotti da HFD. Questo studio ha dimostrato che nei criceti, sottoposti a dieta ricca di grassi (HFD), la supplementazione con Gymnema sylvestre ha aumentato l’abbondanza relativa di microbi produttori di acidi grassi a catena corta (SCFA) tra cui Lactobacillus (P < 0,05) e Lachnoclostridium (P < 0,01) nell’intestino e ha ridotto l’abbondanza relativa di microbi produttori di lipopolisaccaridi (LPS) tra cui Enterococcus (P < 0,05) e Bacteroides (P < 0,05), migliorando successivamente la disfunzione della barriera intestinale e l’infiammazione sistemica indotte da HFD. Nello specifico, l’intervento con Gymnema sylvestre ha ridotto l’espressione di mRNA di citochine infiammatorie, tra cui IL-1β, IL-6 e TNF-α (P<.01), aumentato l’espressione di mRNA di geni correlati agli antiossidanti, tra cui Nfe2l2, Ho-1 e Nqo1 (P<.01), e aumentato l’espressione di mRNA di proteine della giunzione stretta intestinale, tra cui Occludina e Claudina-1 (P<.01), migliorando così la funzione di barriera intestinale dei criceti. Questo effetto migliorativo dell’acido gymnemico sull’intestino dei criceti HFD può promuovere ulteriormente l’equilibrio metabolico dei lipidi nel fegato e nel tessuto adiposo regolando il pathway di segnalazione del recettore Toll-like 4 (TLR4) – fattore nucleare-κB (NF-κB). Nel complesso, questi risultati hanno rivelato sistematicamente l’importante ruolo dell’acido gallico nella regolazione dei disturbi del microbiota intestinale indotti da HFD e della compromissione della funzionalità della barriera intestinale, fornendo una potenziale base teorica clinica per il trattamento mirato della disbiosi del microbiota indotta da HFD. [10]
__________________References__________________
2) Cicero, Arrigo & Colletti, Alessandro. (2016). Il ruolo dei nutraceutici nella gestione della sindrome metabolica. Pharmanutritionand Functional Foods. I. 25-38.
3) Farag YM, Gaballa MR. Diabesity: an overview of a rising epidemic. Nephrol Dial Transplant. 2011 Jan;26(1):28-35. doi: 10.1093/ndt/gfq576. Epub 2010 Nov 2. PMID: 21045078.
4) Martínez-Abundis E, Méndez-Del Villar M, Pérez-Rubio KG, Zuñiga LY, Cortez-Navarrete M, Ramírez-Rodriguez A, González-Ortiz M. Novel nutraceutic therapies for the treatment of metabolic syndrome. World J Diabetes. 2016 Apr 10;7(7):142-52. doi: 10.4239/wjd. v7. i7.142. PMID: 27076875; PMCID: PMC4824685.
5) https://www.benefica.it/fitoterapia/gymnema-gymnema-sylvestre-retz-r-br-ex-schult/
6) Manimegalai, B., and S. Velavan. “Evaluation of anti-obesity activity of Gymnema sylvestre leaves extract.” Journal of Pharmacognosy and Phytochemistry 8.3 (2019): 2170-2173.
7) Muza¬ar, H., Qamar, I., Bashir, M., Jabeen, F., Irfan, S., & Anwar, H. (2023). Gymnema Sylvestre Supplementation Restores Normoglycemia, Corrects Dyslipidemia, and Transcriptionally Modulates Pancreatic and Hepatic Gene Expression in Alloxan-Induced Hyperglycemic Rats. Metabolites, 13(4), 516.
8) Zamani, M., Ashtary Larky, D., Nosratabadi, S.,Bagheri, R., Wong, A., Ra ei, M. M., … & Davoodi, S. H. (2023). The e¬ects of Gymnema Sylvestre supplementation on lipid pro le, glycemic control, blood pressure, and anthropometric indices in adults: A systematic review and meta-analysis. Phytotherapy Research, 37(3), 949-964.
9) Bandala, Cindy, et al. “Comparative Effects of Gymnema sylvestre and Berberine on Adipokines, Body Composition, and Metabolic Parameters in Obese Patients: A Randomized Study.” Nutrients 16.14 (2024): 2284.
10) Li, Yumeng, et al. “Gymnemic acid alleviates gut barrier disruption and lipid dysmetabolism via regulating gut microbiota in HFD hamsters.” The Journal of Nutritional Biochemistry 133 (2024): 109709
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A cura della direzione scientifica di Benefica
Phytotherapy Research 37.3 (2023): 949-964.
“The effects of Gymnema Sylvestre supplementation on lipid profile, glycemic control, blood pressure, and anthropometric indices in adults: A systematic review and meta‐analysis.”
Zamani, Mohammad, et al.
Author information:
1Department of Clinical Nutrition, School of Nutritional sciences and Dietetics, Tehran University of Medical Sciences, Tehran, Iran
2Nutrition and Metabolic Diseases Research Center, Ahvaz Jundishapur University of Medical Sciences, Ahvaz, Iran
3Department of Nutrition, Electronic Health and Statistics Surveillance Research Center, Science and Research Branch, Islamic Azad University, Tehran, Iran
4Department of Exercise Physiology, University of Isfahan, Isfahan, Iran
5Department of Health and Human Performance, Marymount University, Arlington, USA
6Centre de Recherche du Centre Hospitalier de l’Universit ́e de Montr ́eal (CRCHUM), Montréal, Canada
7School of Kinesiology and Physical Activity Sciences, Université de Montréal, Montréal, Canada
8Department of Physical Education and Sport Science, Sanandaj Branch, Islamice Azad University, Sanandaj, Iran
9Department of Nutrition, Science and Research Branch, Islamic Azad University, Tehran, Iran
10Cancer Research Center, Shahid Beheshti University of Medical Sciences, Tehran, Iran
11National Nutrition and Food Technology Research Institute, Faculty of Nutrition Sciences and Food Technology, Shahid Beheshti University of Medical Sciences,
Tehran, Iran
Abstract
There is a growing interest in the considerable health benefits of Gymnema Sylvestre (GS) supplementation, as some studies have reported that it may improve cardiometabolic risk factors. However, the widespread impact of GS supplementation on the parameters mentioned above is not fully resolved. Consequently, this study aimed to examine the effects of GS supplementation on lipid profile, glycemic control, blood pressure, and anthropometric indices in adults. Eligible randomized controlled trials (RCT), published up to November 2021, were identified through PubMed, Scopus, and ISI Web of Science databases. Six studies were included and analyzed using a random-effects model to calculate weighted mean differences (WMDs) with 95% confidence intervals (CI). All studies were conducted in adults that used a GC supplement (>1 week) and assessed our selected cardiovascular risk factors. Outcomes revealed that GS supplementation significantly decreased triglyceride (p < .001), total cholesterol (p < .001), low-density lipoprotein (p < .001), fasting blood sugar (p < .001), and diastolic blood pressure (p = .003). Some limitations, including notable heterogeneity, low quality of studies, and lack of diversity among research participants, should be considered when interpreting our results. Our outcomes suggest that GS supplementation may improve cardiovascular risk factors. Future large-high-quality RCTs with longer duration and various populations are needed to firmly establish the clinical efficacy of the plant.
ISSN: 1099-1573
ISSN-L: 0951418X
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